Perdite su crediti - Criteri di deducibilità DI PIAZZA
Nell'attuale congiuntura economica sfavorevole, sarebbe opportuno che il legislatore ampliasse il novero delle procedure concorsuali che consentono, "in ogni caso", la decucibilità delle perdite su crediti, ricomprendendovi anche le nuove soluzioni concordatarie non espressamente annoverate tra le procedure concorsuali in senso stretto. La riflessione trae spunto da Telefisco 2009, nell'ambito del quale l'Agenzia delle Entrate ha precisato che, alle perdite su crediti generatesi per effetto dell'omologazione, da parte del Tribunale, di un accordo di ristrutturazione dei debiti (art. 182-bis del RD 267/42), non è applicabile la previsione di deducibilità immediata contenuta nell'art. 101 co. 5 del TUIR, appunto, in quanto detti accordi non sono espressamente elencati tra le procedure concorsuali che consentono tale deducibilità. Tuttavia, ad avviso dell'Autore, qualora l'accordo preveda che il creditore rinunci a una parte del credito e la rinuncia non sia sottoposta a condizione sospensiva, deve ritenersi che la perdita sia integralmente deducibile nell'esercizio di omologazione dell'accordo medesimo, anche se successivamente l'accordo può venir meno in esito ad eventuali richiami oppure essere risolto o annullato. In ogni caso, deve escludersi che possa essere opinata l'economicità della transazione, dato che essa deve rappresentare almeno il 60% dei crediti.
Fonte: ilsole24ore del 12 marzo 2009, p. 30
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