ENTI NON COMMERCIALI
Di Dr E. D Amico (del 16/11/2009 @ 10:12:47, in Rassegna stampa, linkato 570 volte)

Associazioni, società sportive dilettantistiche e organizzazioni di volontariato - Verifica dei requisiti e dell'attività svolta - Modello di comunicazione dei dati rilevanti - Rilievi critici DI NAPOLI

Per gli enti a base associativa, l'art. 148 del TUIR distingue le attività non commerciali, conformi alle finalità istituzionali, da quelle commerciali, stabilendo l'irrilevanza fiscale delle attività fruite dagli associati o partecipanti se attuate in assenza di corrispettivi specifici e, in ogni caso, in linea con le finalità istituzionali dell'ente stesso. A parere dell'Autore, la posizione dell'Amministrazione finanziaria sulla comunicazione dei dati fiscali rilevanti da parte degli enti associativi (Modello "EAS"), manifestata in alcuni chiarimenti ufficiali (circ. Agenzia delle Entrate n. 12/2009 e ris. Agenzia delle Entrate n. 141/2009), pare opposta rispetto al dettato normativo (si veda, tra gli altri, il seguente inciso: "ai fini dell'individuazione della natura tributaria dell'ente, rileva il carattere commerciale dell'attività essenziale per realizzare gli scopi statuari"). Tale posizione, se applicata nella realtà operativa, giustificherebbe la trasformazione in imprese di tutti gli enti non commerciali che svolgono abitualmente l'attività istituzionale a favore dei soli associati. Nella pratica, attraverso la comunicazione dei dati rilevanti, non è più l'Amministrazione finanziaria a dover ricostruire l'attività dell'ente sottoposto a verifica, provando che, in realtà, è un'impresa commerciale, ma deve essere l'ente a fornire una difficile prova sull'irrilevanza fiscale delle sue entrate.

Fonte: ilsole24ore del 15 novembre 2009, p. 25