REDDITOMETRO
Di Dr E. D Amico (del 23/09/2010 @ 12:40:34, in Rassegna stampa, linkato 501 volte)

Il Redditometro di Bellinazzo

Con il nuovo redditometro che gli uffici dell'agenzia delle Entrate stanno mettendo a punto in queste settimane, il tenore di vita e i consumi diventeranno il perno del prelievo tributario. Spese effettive e spese presumibili in base a parametri di "normalità" statistica (familiari e territoriali) forniranno la base di calcolo per "proiettare" quello che secondo il Fisco è il livello di reddito adeguato a sostenerle. E se i guadagni auto-denunciati saranno inferiori di oltre il 20% rispetto a quello che l'amministrazione finanziaria riterrà "giusto", i contribuenti-consumatori dovranno giustificare la differenza. I controlli scatteranno già dal prossimo anno per le dichiarazioni 2009 (il cui termine di presentazione scade giovedì 30 settembre). A tutti, dipendenti e autonomi, professionisti e imprenditori, si richiederà perciò, molto più che in passato, attenzione nel conservare i documenti idonei a giustificare la propria posizione finanziaria. L'onere della prova infatti ricade sempre sui contribuenti. L'accertamento sintetico "classico" si basa, in effetti, sul principio per cui per ogni euro speso dal contribuente si presume un euro di reddito che avrebbe dovuto essere dichiarato. Le spese considerate sono solo quelle effettivamente sostenute, di cui il fisco ha notizia in base ad accertamenti o all'anagrafe tributaria. Il redditometro "classico" aggiunge a queste spese effettive, quelle di cui si "presume" l'esistenza in ragione delle esigenze di gestione di beni patrimoniali effettivamente posseduti. In altre parole, i coefficienti del vecchio redditometro consentono di monetizzare le presumibili spese collegate al possesso di auto e case a disposizione del contribuente. Il nuovo redditometro, disegnato dalle Entrate in base alle indicazioni del Dl 78, a questi due passaggi ne aggiungerà un terzo, fondato su moltiplicatori che tengano conto di altri fattori, dall'ampiezza del nucleo familiare alla territorialità, secondo una logica (si teme) per la quale chi risiede nelle città con un costo della vita maggiore è probabilmente portato a sostenere un maggior numero di piccole spese "non rintracciabili". Con tutto quel che ne consegue in termini di presunzione di maggior reddito da dichiarare. Anche se l'Agenzia rassicura che nel doppio filtro di contraddittorio con gli interessati sarà possibile spiegare tutti gli scostamenti e far emergere, per esempio, situazioni come risparmi pregressi o l'esistenza di coppie di fatto.

Fonte: ilsole24ore del 23 settembre 2010