Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Liquidazione di immobili - Modalità di vendita - Perizia di stima - Integrazione da parte del curatore - Ammissibilità (Circ. Trib. Milano 7.10.2008) DI FELICIONI
In seguito alle modifiche apportate dal DLgs. 12.9.2007 n. 169, la vendita di beni nelle forme previste dal c.p.c. continua ed essere l'unica possibile nei fallimenti dichiarati prima del 16.7.2006; nelle procedure aperte successivamente, invece, essa rappresenta solo un'alternativa rispetto alla vendita effettuata dal curatore mediante procedura competitiva. La sezione fallimentare del Tribunale di Milano, con una circolare del 7.10.2008, fornisce indicazioni operative a cui i curatori sono invitati ad attenersi quando oggetto della vendita, nelle forme previste dal c.p.c., sia un bene immobile; indicazioni dalle quali, peraltro, non sarebbe possibile prescindere anche in caso di vendita con procedura competitiva. Ciò premesso, la circolare sottolinea come il curatore sia tenuto a controllare che il contenuto della perizia risponda alle previsioni dell'art. 173-bis disp. att. c.p.c. Qualora la perizia non dovesse essere completa degli elementi ivi richiesti occorre conferire al perito l'incarico per la sua integrazione. E' fatto salvo il caso in cui il curatore stesso sia in grado di fornire direttamente le informazioni con dichiarazione di attestazione da allegare alla perizia e da pubblicare, unitamente ad essa, sul sito Internet (si pensi, ad esempio, all'ipotesi di conoscenza dello stato di possesso dell'immobile ovvero, nel caso di immobile occupato da terzi, della data di cessazione del titolo opponibile). Il curatore, inoltre, deve depositare in cancelleria, unitamente alla richiesta di pronuncia dell'ordinanza di vendita, copia completa della perizia, con le eventuali integrazioni, ed una bozza dell'ordinanza di vendita.
Fonte: italiaoggi del 21 ottobre 2008, p. 51
Rideterminazione del valore delle partecipazioni e dei terreni agricoli ed edificabili - Termine del 31.10.2008 DI GIORGETTI
Scade il 31.10.2008 il termine per la rideterminazione del costo o valore di acquisto dei terreni e delle partecipazioni non quotate (artt. 5 e 7 della L. 28.12.2001 n. 448), per effetto dell'ulteriore riapertura disposta dall'art. 4 co. 9-ter del DL 3.6.2008 n. 97 (conv. L. 3.8.2008 n. 128). Entro tale termine deve essere asseverata la perizia di stima delle aree o delle società e versata l'imposta sostitutiva dovuta, o la prima rata di essa. Con particolare riferimento alla rivalutazione delle partecipazioni, nelle valutazioni di convenienza degli operatori occorre tenere in considerazione: - in linea generale, l'opportunità di cedere le partecipazioni qualificate (se a ciò è finalizzata la rideterminazione del costo o valore d'acquisto) entro il 31.12.2008, in quanto, per le plusvalenze realizzate successivamente a tale data, la percentuale di concorso al reddito delle stesse sale dal 40% al 49,72% (art. 2 del DM 2.4.2008); - l'agevolazione recata dai nuovi commi 6-bis e 6-ter dell'art. 68 del TUIR (introdotti dal DL 25.6.2008 n. 112, conv. L. 6.8.2008 n. 133) che consente l'esenzione delle plusvalenze reinvestite in quote di partecipazione in imprese "start up", rendendo pertanto irrilevanti eventuali rivalutazioni effettuate.
Fonte: ilsole24ore del 22 ottobre 2008, p. 35
Spese relative a prestazioni alberghiere e a somministrazioni di alimenti e bevande - Eliminazione del regime di indetraibilità - Intestazione della fattura - Novità del DL 112/2008 convertito (circ. Assonime 21.10.2008 n. 55) DI SANTACROCE
Con la circolare in esame, Assonime ha illustrato la nuova disciplina fiscale delle spese alberghiere e di ristorazione, a seguito delle novità introdotte dal DL 112/2008 (conv. L. 133/2008). Con particolare riferimento al regime IVA, si afferma che la detrazione può essere esercitata per tutti i servizi di mensa, sia quando gli stessi sono resi dal datore di lavoro nei locali dell'impresa (mensa interna) o in locali adibiti a mensa (mensa esterna), sia quando gli stessi sono resi attraverso, per esempio, i servizi sostitutivi (es. ticket restaurant). A quest'ultimo riguardo, si fa presente che, prima dell'1.9.2008, i datori di lavoro non potevano detrarre l'imposta relativa alle somministrazioni di alimenti e bevande fatturate dalla società emittente i buoni pasto; la detrazione, infatti, spettava solo a quest'ultima, nel rapporto con l'esercente l'attività di ristorazione. In merito alle spese di vitto e alloggio sostenute dal dipendente in trasferta, l'Associazione è dell'avviso che l'impresa non possa detrarre l'imposta ove la fattura sia intestata al dipendente, anche se quest'ultimo ne abbia anticipato la spesa. La detrazione presuppone, infatti, l'intestazione del documento all'impresa, in qualità di committente del servizio, mentre l'indicazione in fattura del dipendente che abbia fruito della prestazione, ancorché richiesta dalla circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 53/2008, non è condizione vincolante per l'esercizio della detrazione, essendo utile solo a provare l'inerenza della spesa.
Fonte: ilsole24ore del 22 ottobre 2008, p. 33
Spese sanitarie - Acquisto di c.d. "parafarmaci" - Inapplicabilità della detrazione (ris. Agenzia Entrate 22.10.2008 n. 396) DI MORINA
Con la risoluzione 22.10.2008 n. 396, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla possibilità di beneficiare della deduzione o della detrazione d'imposta, ai sensi degli artt. 10 co. 1 lett. b) e 15 co. 1 lett. c) del TUIR, in relazione all'acquisto, dietro prescrizione medica, di prodotti quali integratori alimentari, prodotti fitoterapici, colliri e pomate, per i quali è riportata sugli scontrini fiscali la dicitura "parafarmaco". In relazione agli integratori alimentari, la spesa per il loro acquisito non consente la fruizione dei predetti benefici fiscali, in quanto, anche se somministrati per cure dirette ad ottimizzare gli apporti nutrizionali e a migliorare le condizioni fisiologiche, non si considerano medicinali (risoluzione Agenzia delle Entrate 20.6.2008 n. 256). Per quanto concerne i medicinali fitoterapici, si precisa che gli stessi: - sono ufficialmente approvati dall'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), che ne autorizza l'immissione in commercio dopo averne verificato la qualità, l'efficacia e la sicurezza; - possono essere venduti esclusivamente nelle farmacie, alcuni dietro presentazione di ricetta medica, mentre altri senza obbligo di prescrizione o come medicinali da banco. Gli altri prodotti a base di erbe non hanno l'autorizzazione all'immissione in commercio e, anche se talora esplicano una qualche attività farmacologica, non possono essere definiti medicinali. Nel caso di specie, i prodotti acquistati dal contribuente non vengono qualificati come medicinali, ma come "parafarmaci". Pertanto, in relazione alla spesa sostenuta per il loro acquisto, il contribuente non può beneficiare della deduzione, di cui all'art. 10 co. 1 lett. b) del TUIR, o della detrazione d'imposta, di cui all'art. 15 co. 1 lett. c) del TUIR.
Fonte: ilsole24ore del 23 ottobre 2008, p. 34
Decorrenza dei termini di registrazione - Regime sanzionatorio - Applicazione del favor rei (Trib. Chieti 13.9.2008 n. 126) DI DE ANGELIS
Ai sensi dell'art. 36 co. 3 del DLgs. 231/2007, in vigore dal 29.12.2007, i professionisti devono adempiere agli obblighi di registrazione dei dati nell'archivio unico entro trenta giorni dal temine della prestazione professionale. La previgente disciplina (art. 6 co. 1 del DM 141/2006, attuativo del DLgs. 56/2004) imponeva l'inserimento dei dati identificativi e delle informazioni nell'archivio unico tempestivamente e, comunque, non oltre il trentesimo giorno successivo all'identificazione del cliente. La violazione degli obblighi di registrazione era punita con una multa da 2.582,00 a 12.911,00 euro (cfr. l'art. 13 co. 7 del DL 625/79, convertito nella L. 15/80). Il Tribunale di Chieti, con sentenza 13.9.2008 n. 126 - dopo avere evidenziato come l'art. 64 del DLgs. 231/2007 abbia abrogato, a decorrere dal 29.12.2007, l'intero DLgs. 56/2004 ed i relativi provvedimenti attuativi - ha stabilito che la nuova disciplina si applica anche alle prestazioni professionali iniziate anteriormente alla suddetta data in relazione alle quali sia già decorso il termine di trenta giorni dalla identificazione del cliente. Anche in relazione a queste, infatti, deve applicarsi il nuovo termine di 30 giorni decorrente dal momento della conclusione della prestazione professionale. E' stato, quindi, assolto il professionista che aveva lasciato decorrere il termine di 30 giorni dall'identificazione del cliente, in quanto, in applicazione del principio del favor rei, nessuno può essere punito per un fatto che non è più previsto dalla legge come reato.
Fonte: italia oggi del 28 ottobre 2008, p. 40
Presentazione all'Ufficio incompetente - Validità della dichiarazione (Cass. 29.10.2008 n. 25908) DI FUOCO
La presentazione della dichiarazione dei redditi ad un ufficio territorialmente incompetente non ne pregiudica la legittimità. L'assunto si basa sull'operatività del legittimo affidamento di cui all'art. 10 della L. 212/2000 (c.d. "Statuto dei diritti del Contribuente"). In base a ciò, i giudici hanno precisato che non può essere considerata omessa una dichiarazione presentata ad un ufficio incompetente, ma pervenuta all'ufficio competente trenta giorni dopo lo spirare del termine di presentazione.
Fonte: italiaoggi del 5 novembre 2008, p. 40
Utilizzazione dell'immobile per attività sportiva - Irrilevanza ai fini dell'esenzione (Cass. 17.10.2008 n. 25376) DI ALBERICI
Deve scontare l'ICI la società di capitali proprietaria di campi sportivi, anche se sono costruiti su terreni di proprietà del Comune. Con questa sentenza la Corte di Cassazione ha ristretto l'ambito applicativo dell'art. 7 del DLgs. 504/92, relativo alle tipologie di immobili esentati dal pagamento dell'imposta, affermando che l'agevolazione non spetta alle società di capitali (nello specifico, una Srl), che per la loro stessa natura non possono non avere scopi economici, anche se svolgono attività assistenziali, culturali, ricreative, sportive o didattiche. L'esenzione dall'ICI, infatti, spetta a condizione che gli immobili vengano utilizzati direttamente dall'ente possessore e che siano destinati esclusivamente ad attività non produttive di reddito. Condizione, quest'ultima, carente, per la natura stessa della società di capitali.
Fonte: italiaoggi del 5 novembre 2008, p. 40
Trasferimenti transfrontalieri di denaro contante - Dichiarazione di trasferimento - Termine di rilascio della dichiarazione - Recepimento della Direttiva n. 1889/2005/CE DI MOBILI
Dovrebbe essere esaminato dal Consiglio dei Ministri del 19.11.2008 lo schema di DLgs. attuativo della Direttiva 1889/2005/CE, in materia di controlli sui trasferimenti transfrontalieri di denaro contante. Lo schema di DLgs., tra l'altro, prevede: - un nuovo modello di dichiarazione per la comunicazione dei trasferimenti di denaro contante di importo complessivo pari o superiore a 10.000,00 euro, recante anche l'indicazione del mezzo di trasporto utilizzato e l'itinerario seguito; - l'eliminazione del termine di 48 ore posteriori o antecedenti il passaggio transfrontaliero (tra i Paesi della Comunità europea) per il rilascio della dichiarazione; - il sequestro delle somme eccedenti 10.000,00 euro in caso di omessa dichiarazione, - la possibilità di un'oblazione agevolata, all'atto della contestazione, tramite il versamento del 5% del denaro eccedente 10.000,00 euro. L'entrata in vigore della nuova disciplina è prevista per l'1.1.2009.
Fonte: ilsole24ore del 14 novembre 2008, p. 39
Aree sulle quali insistono fabbricati strumentali - Scorporo del valore del terreno - Capannone in corso di costruzione (ris. Agenzia Entrate 12.11.2008 n. 434) DI TOSONI
Secondo l'Agenzia delle Entrate, la procedura di scorporo del valore fiscale delle aree sulle quali insistono fabbricati strumentali (art. 36 co. 7, 7-bis e 8 del DL 223/2006) deve essere adottata solo nel momento in cui il fabbricato stesso costituisca un "edificio significativo" nell'accezione dell'art. 2645-bis co. 6 c.c.). In caso contrario, il valore fiscalmente ammortizzabile è pari all'ammontare dei costi sostenuti per la realizzazione del fabbricato stesso. Nel caso preso in esame dalla risoluzione 12.11.2008 n. 434 non è stata rinvenuta la presenza di un "edificio significativo" con riferimento ad un'area sulla quale esistevano solamente una fondazione stradale con annesse recinzioni, tubazioni, piazzale, marciapiedi, segnaletica ed aiuole, quando invece l'art. 2645-bis c.c. impone che siano stati realizzati almeno il fabbricato al rustico, comprensivo delle mura perimetrali, e la copertura.
Fonte: ilsole24ore del 14 novembre 2008, p. 34
Spese di rappresentanza - Nuovi criteri di deducibilità - Bozza di Decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze - Effetti ai fini IVA DI RICCA
Il DM attuativo della disciplina delle spese di rappresentanza, approvato in data 12.11.2008 e ora in attesa di registrazione presso la Corte dei Conti e di conseguente pubblicazione in G.U., esplica effetto anche ai fini IVA. Infatti, ai sensi dell'art. 19-bis1 lett. h) del DPR 633/72, non è ammessa in detrazione l'imposta relativa alle spese di rappresentanza, come definite ai fini delle imposte sul reddito, tranne quelle sostenute per l'acquisto di beni di costo unitario non superiore a euro 25,82. Pertanto, la nozione di spesa di rappresentanza recata dal citato DM si estende direttamente e automaticamente ai fini IVA, con il risultato che: - gli acquisti di beni e servizi che vengono qualificati come spese di rappresentanza non attribuiscono il diritto alla detrazione dell'IVA, anche nell'ipotesi in cui siano indeducibili dal reddito d'impresa (ad esempio, in quanto viene superato il plafond di deducibilità); - per gli acquisti di beni e servizi che non vengono qualificati come spese di rappresentanza, si applicano le regole generali secondo le quali l'IVA è ammessa in detrazione se detti acquisti sono inerenti, vale a dire se presentano un nesso con l'attività generatrice di operazioni imponibili ed equiparate.
Fonte: italiaoggi del 14 novembre 2008, p. 49
|