Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Beni agevolabili - Novità degli emendamenti al DL 40/2010 DI ALBERTI
Nel corso dell'iter di conversione in legge del DL 40/2010, sono state introdotte numerose modifiche al testo dell'art. 4 del citato decreto, recanti ulteriori agevolazioni. In particolare, si segnalano le seguenti: - estensione della detassazione per il tessile anche alle attività di cui al codice 39.22.20, in relazione alla fabbricazione di bottoni, e alla divisione 15, denominata "Fabbricazione di articoli in pelle e simili", in cui sono comprese le attività di preparazione e concia del cuoio, fabbricazione di articoli da viaggio, borse, pelletterie, selleria, preparazione e tintura di pellicce, nonché la fabbricazione di calzature; - per gli anni 2010 e 2011, un fondo di euro 1.000.000 finalizzato all'efficientamento del parco dei generatori di energia elettrica prodotta nei rifugi di montagna e generata da pannelli solari, piccoli gruppi elettrogeni, piccole centraline idroelettriche, impianti fotovoltaici, gruppi elettrogeni funzionanti a gas metano o biologico, con potenza elettrica non superiore a 30kw; - al fine di rinnovare la flotta di navigli impiegati per il trasporto di persone sui laghi, attraverso l'acquisto di battelli solari a ridotto impatto ambientale, è riconosciuto alle imprese esercenti attività di trasporto di persone sui laghi un contributo di 40.000 euro per ogni acquisto di battelli solari a ridotto impatto ambientale effettuato entro il 31.12.2010, nel rispetto del limite massimo di spesa pari a 700.000 euro per l'anno 2010.
Fonte: il quotidiano del commercialista del 4 maggio 2010
Società non operative - Compilazione di UNICO 2010 DI ODORIZZI
L'art. 30 della L. 724/94 definisce come non operative le società con un ammontare complessivo di ricavi, incrementi di rimanenze, proventi non straordinari inferiori all'importo che risulta applicando determinati coefficienti di redditività al valore delle immobilizzazioni, dei titoli e dei crediti. Ai fini della compilazione dell'apposito prospetto per la verifica dell'operatività, si ricorda che la voce "altre immobilizzazioni" (rigo RF79 di UNICO 2010 SC) comprende anche i costi pluriennali capitalizzati come, ad esempio, le spese di impianto e ampliamento. Riguardo alla voce crediti, da indicare al rigo RF75, si osserva che non vi rientrano né i crediti commerciali, né i depositi bancari; rilevano solo i crediti di finanziamento idonei a produrre interessi o comunque componenti positivi di reddito. Per gli immobili rivalutati ai sensi del DL 185/2008, coefficienti e valori di riferimento sono stati così delineati (cfr. circ. Agenzia delle Entrate 19.3.2009 n. 11, § 6): - esercizi 2008-2012: coefficiente del 6% sul costo non rivalutato; - esercizi 2013, 2014 e 2015: coefficiente del 4% sul costo rivalutato; - esercizi dal 2016 in poi: coefficiente del 6% sul costo rivalutato.
Fonte: ilsole24ore del 6 maggio 2010 p. 32
Documento unico di regolarità contributiva (DURC) - Responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore (messaggio INPS n. 12091/2010) DI MACCARONE
Facendo seguito alla risposta ad interpello del Ministero del Lavoro 2.4.2010 n. 3, anche l'INPS, con il messaggio n. 12091/2010, fornisce chiarimenti in ordine alla possibilità di rilascio del Documento unico di regolarità contributiva (DURC) ad un'azienda, pur in presenza di debiti in capo alla stessa, derivanti dall'applicazione del regime di responsabilità solidale tra committente ed appaltatore, nonché tra appaltatore e subappaltatore, previsto dall'art. 29 co. 2 del DLgs. 276/2003 e dall'art. 35 co. 28 del DL 223/2006 (conv. L. 248/2006). Con il citato interpello, il Ministero del Lavoro si è espresso in senso affermativo sulla questione, sostenendo che la posizione debitoria nei confronti degli Istituti accertata a carico di un soggetto non possa impedire il rilascio del DURC a favore di chi, con lo stesso soggetto, sia solidalmente responsabile. Il DURC si limita, infatti, a certificare la regolarità del rapporto contributivo instaurato tra l'impresa richiedente e gli Enti interessati. Per attestare la regolarità contributiva di detta impresa occorre, dunque, fare riferimento esclusivamente a tale rapporto e ai relativi adempimenti. Ora, con il messaggio in commento, l'INPS: - conferma che l'azienda che sia in regola con i versamenti contributivi relativi ai propri dipendenti ma risulti versare in una posizione debitoria nei confronti dell'Istituto, derivante dall'applicazione del regime di solidarietà previsto dalla legge in caso di appalto, ha diritto al rilascio del DURC; - precisa che, in tale ipotesi, l'Istituto specificherà nelle annotazioni che esiste un obbligo solidale con un'altra azienda, indicandone la denominazione sociale, il numero di posizione, l'importo dei contributi dovuti e le sanzioni civili maturate sino alla data di rilascio del Documento.
Fonte: ilsole24ore del 6 maggio 2010 p. 34
Mancata indicazione del responsabile del procedimento - Cartelle ante 1.6.2008 (Cass. 5.5.2010 n. 10805) DI CISSELLO
La mancata indicazione del responsabile del procedimento, sebbene, ai sensi dell'art. 7 della L. 212/2000, debba essere "tassativamente" contenuta negli atti impositivi, non comporta, in assenza di specifiche indicazioni sul punto, la nullità dell'atto. Ciò è avvalorato dal fatto che il Legislatore, con l'art. 36 co. 4-ter del DL 248/2007, ha espressamente sancito che la mancata indicazione del responsabile del procedimento comporta la nullità della cartella di pagamento solo ove questa porti a riscossione ruoli consegnati all'Agente della Riscossione in data successiva all'1.6.2008.
Fonte: il quotidiano del commercialista del 7 maggio 2010
Estensione dell'obbligo di nomina nelle SRL - SRL tenute al bilancio consolidato - Nota interpretativa del CNDCEC DI BELLINAZZO
Il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, in una nota interpretativa, precisa che nelle SRL tenute al bilancio consolidato è obbligatoria, in base al nuovo disposto dell'art. 2477 c.c., la sola nomina del collegio sindacale, mentre non occorre procedere anche alla nomina di un revisore esterno. Ove, infatti, si imponesse anche quest'ultimo obbligo, si introdurrebbero indebite analogie con la disciplina della SPA, che si risolverebbero, per le società di medie o piccole dimensioni, in un aumento dei costi e degli oneri relativi ai controlli societari. La nomina del collegio sindacale è divenuta altresì obbligatoria nelle SRL che controllano società obbligate alla revisione legale dei conti. A tal riguardo occorre considerare che, ai sensi dell'art. 16 co. 2 del DLgs. 39/2010, nelle SRL che controllano enti di interesse pubblico lo svolgimento della revisione legale dei conti deve essere necessariamente attribuito ad un revisore esterno.
Fonte: ilsole24ore del 9 maggio 2010 p. 24
Rivalutazione degli immobili delle imprese non IAS - Compilazione del prospetto di patrimonio netto di UNICO 2010 SC DI ODETTO
Le imprese che hanno rivalutato gli immobili ai sensi dell'art. 15 co. 16 del DL 185/2008 (conv. L. 2/2009) sono tenute ad esporre le movimentazioni del saldo attivo di rivalutazione nel prospetto delle riserve di patrimonio netto contenuto nel quadro RF del Modello UNICO 2010 SC. Nel momento in cui la rivalutazione abbia avuto efficacia anche ai fini fiscali, il saldo attivo ha natura di riserva in sospensione d'imposta, da inserire nel rigo RF115; diversamente, se la rivalutazione è stata effettuata ai soli fini civilistici, il saldo attivo costituisce una ordinaria riserva di utili, le cui movimentazioni sono esposte nel rigo RF110. Se la riserva di rivalutazione è stata affrancata con l'imposta sostitutiva del 10%, occorre operare come segue: - nel rigo RF115 occorre indicare il relativo importo sia nel campo 1 (in quanto alle "ore zero" dell'1.1.2009 la riserva si considerava ancora in sospensione d'imposta), sia nel campo 3, relativo ai decrementi, per ottenere un importo pari a zero quale saldo finale; - specularmente, nel rigo RF 110 si parte da un saldo iniziale pari a zero (nell'ipotesi, chiaramente, in cui non vi siano altre riserve di utili), per poi indicare la riserva affrancata nel campo 2 degli incrementi e nel campo 4 dei totali.
Fonte: il quotidiano del commercialista del 11 maggio 2010
Preavviso di fermo - Impugnabilità davanti al giudice tributario (Cass. SS.UU. 7.5.2010 n. 11087) DI NEGRI
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, nella sentenza 7.5.2010 n. 11087, hanno stabilito che il preavviso di fermo amministrativo dell'auto per violazione del codice della strada è impugnabile davanti al giudice tributario. Infatti, il preavviso di fermo amministrativo è atto funzionale a portare a conoscenza del contribuente una determinata pretesa tributaria, rispetto alla quale sorge l'interesse del contribuente stesso alla tutela giurisdizionale per il controllo della legittimità sostanziale di tale pretesa. In merito, la Corte ha osservato che è irrilevante il mancato inserimento del predetto preavviso nell'elenco degli atti impugnabili contenuto nell'art. 19 del DLgs. 546/92. La lista, infatti, va interpretata in modo estensivo, tenendo conto sia delle norme costituzionali di tutela del contribuente e di buon andamento della Pubblica Amministrazione, sia dell'allargamento della giurisdizione tributaria effettuato con la L. 448/2001.
Fonte: ilsole24ore del 11 maggio 2010 p. 31
Responsabilità dei liquidatori - Operazioni consentite - Determinazione del danno (Trib. Salerno 13.4.2010) DI VITALE
Il Tribunale di Salerno, con la sentenza 13.4.2010, ha stabilito che il liquidatore di una società di capitali che abbia realizzato operazioni e atti non limitati alla conservazione del patrimonio sociale, ma diretti all'assunzione di un nuovo e autonomo rischio di impresa, è responsabile dei danni patrimoniali provocati alla società e ai creditori sociali. La relativa azione è esperibile dal curatore in caso di esito concorsuale. Inoltre, in tema di determinazione del danno, non si può fare ricorso automaticamente al criterio della differenza tra attivo e passivo, ma si deve valutare in concreto la parte del capitale perduto imputabile direttamente alla condotta degli amministratori e dei liquidatori. È ammessa una valutazione equitativa del danno solo qualora sia impossibile ricostruire i dati in modo così analitico da individuare le conseguenze dannose dei singoli atti.
Fonte: ilquotidianodelcommercialista del 12 maggio 2010
Limitazione della responsabilità ex art. 14 DLgs. 472/1997 - Applicazione ai conferitari DI ZANETTI
In caso di trasferimento di un complesso aziendale, la responsabilità patrimoniale dell'avente causa per il pagamento dell'imposta e delle sanzioni riferibili alle violazioni commesse nell'anno in cui è avvenuto il trasferimento e nei due precedenti, nonché per quelle già irrogate e contestate nel medesimo periodo anche se riferite a violazioni commesse in epoca anteriore, trova applicazione anche quando il trasferimento viene attuato mediante un'operazione di conferimento d'azienda e non soltanto quanto si tratta di una cessione d'azienda. Ciò nonostante l'art. 14 del DLgs. 472/97 faccia esplicito riferimento soltanto a quest'ultima operazione. In tal senso si sono espresse numerose pronunce della Corte di Cassazione (cfr., tra le altre, Cass. 29.9.2006 n. 21229 e Cass. 28.9.2004 n. 19454). Per i debiti tributari che risultano dai libri contabili obbligatori dell'impresa cedente alla data del trasferimento dell'azienda, invece, la responsabilità patrimoniale del cessionario è già assicurata dall'art. 2560 c.c., il quale, essendo applicabile alla generalità dei debiti, è applicabile anche a quelli di natura tributaria.
Fonte: ilquotidianodelcommercialista del 12 maggio 2010
Accertamento fondato sull'esistenza di differenze inventariali - Ammissibilità - Condizioni (C.T. Reg. Venezia, sez. Mestre, 29.4.2010 n. 28) DI PELLEGRINO
Con la sentenza 29.4.2010 n. 28, la C.T. Reg. Veneto ha accolto il ricorso di un contribuente che contestava la legittimità di un accertamento analitico induttivo fondato su differenze inventariali nella contabilità di magazzino (nella specie, si trattava di una società produttrice di macchinari per la lavorazione della lamiera che acquistava materie prime e semilavorati per la produzione dei beni). L'accoglimento del ricorso è avvenuto sulla base delle seguenti osservazioni: - la complessità del processo produttivo giustifica eventuali disallineamenti; - la quantità delle movimentazioni registrate e dei codici dei singoli componenti giustifica la presenza di errori; - gli errori non sono stati occultati dal contribuente, ma rettificati a fine d'anno; - il disallineamento riscontrato è di irrisorio valore percentuale rispetto al volume d'affari della società (0,1%) e al valore complessivo del magazzino (0,4%); - le differenze riscontrate non rappresentano, se compattate tra loro, beni necessari per la costruzione di un macchinario oggetto della produzione della società; - non è credibile che singole componenti tra loro svincolate possano essere state cedute senza fattura ad una clientela che acquista solo beni finiti, spesso costruiti su indicazione del committente. Dalla pronuncia può evincersi che non sempre i disallineamenti riscontrati sul valore del magazzino sono indicatori di cessioni in nero, essendo, a tal fine, necessario che le carenze inventariali siano rappresentate da beni che possono trovare una collocazione sul mercato. Tale principio, quindi, può trovare applicazione nel settore industriale-produttivo e meno nel settore del commercio.
Fonte: ilquotidianodelcommercialista del 13 maggio 2010
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